ATAVICO

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. . . …forse perché le sensazioni del corpo erano oppresse da quell’angoscia atavica che a volte trabocca, non ho mangiato bene ne’ ho bevuto il solito, al ristorante.

Bernardo Soares

 

 

Sul tavolo il raggio di sole come la carezza che scalda le parti di me su cui si posa, l’aria porosa morde nella carne & il bacio del sole la sospende, a tratti più densi vapori scorrono davanti alla stella & nella stanza l’ombra scivola liquida, alla finestra è tutta una migrazione sciolta di nuvole nel cielo, un lucore di glutine & il vento di un sonno d’acque marine abbandonate alla spiaggia dalla spinta più audace di risacca e rimaste così, separate dal mare, a rispecchiare sognando di azzurre insenature vicino alla riva.

L’ a t a v i c o che mette l’angoscia & trabocca senza figura oltre il sonno di una notte passata già, mi opprime nel corpo di sensazioni di male & di paure ancora peggiori. Unica è la parola, che aprendo al tempo libera.

23 ott. 2023

 

 

 

 

 

 

 

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