Archives for: settembre 2020

TAEDIUM VITAE

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David Maria Turoldo

 

 

 

Vorrei scrivere in ginocchio, per quello che ho da dire : o meglio prostrato a terra come certo doveva sentirsi il Cristo nell’orto degli Olivi. Non si sente diversamente il taedium vitae. E anch’io in questi lunghi giorni e lunghissime notti ho sentito il taedium vitae. Dire altro ? No, è inutile, ci sono troppi scoraggiati nel mondo, e siamo tutti responsabili gli uni degli altri. Proprio in questi giorni il figlio diciassettenne di una mia amica si è suicidato, sparandosi un colpo di pistola : a 17 anni !

E però il dolore, la sofferenza ti ammazza in maniera ancora più crudele che non il suicidio ; e questo malessere che non riesci a contenere. Descrivere tutte le parti dolenti ? Tutte le fasi di spasimo ? Impossibile ; e per di più imprevedibili. Sarà necessario abituarsi : come si faccia Dio solo lo sa. Non pensare, fingere di non pensare, di non sentire. Ad esempio, non è che mi sia assente la paura di impazzire. E così, ormai da mesi.

Signore, abbi pietà di me.

 

 

 

 

 

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Nel lucido buio di David Maria Turoldo
A cura di Giorgio Luzzi, Biblioteca Universale Rizzoli . 2002

 

 

 

 

 

 

NEL LUCIDO BUIO

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David Maria Turoldo

 

 

 

E nel lucido buio, uguale
a un luminoso vuoto, pensare,
ma non sai a che cosa : poi
la dolcezza del dormire :

sarà così la sua venuta ?

 

 

 

 

 

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Ancora lo spalto mio
è una frontiera :

orrenda è l’aggressione
selvaggia la mischia
i colpi non hanno misura :

ma l’olio più dolce alle ferite
è la vostra amicizia, o cari,
quando fede dà senso anche all’assurdo.

 

 

 

 

 

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Nel lucido buio di David Maria Turoldo
A cura di Giorgio Luzzi, Biblioteca Universale Rizzoli . 2002

 

 

 

 

 

 

Quello che siamo noi

 

 

 

 

 

Siamo semi piantati dal vento nelle vene di terra sugli anfratti dei fiordi, solitari e battuti dal vento, custoditi nei rovi, concimati di sale.

Siamo piante migranti nel sogno, nelle nebbie d’autunno sorpresi, e dagli alberi spogli, dalle piazze deserte gelate al mattino presto, ed è silenzio anche il pane.

 

 

 

 

 

La via dicente di una brezza

 

 

 

 

 

Levarmi alle 11 nella luce e nella quiete sul cortile del mattino, ancora senza una parola e già frenare nella mente la tentazione del disordine che opprime e sconforta la materia dei giorni, disporre l’orecchio addentro al viaggio che fanno le brume d’autunno, e dall’involo per l’aria che fa un silenzio gestante apprendere come di mani e parole posso sfilare anch’io la densità dell’oggi come la via dicente leggera il sogno di una brezza

. . . . ……..

( ultima versione del testo revisionato il 25.IX )

 

 

 

Nell’ascolto di Philippe Aigrain

 

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Nell’ascolto di Aunryz

 

Nous aide à entrer …
dans cette lente transition
du jaune au gris.

Une porte entre-ouverte sur la brume
capture la lumière d’aujourd’hui
appelle sa présence dense vers demain

 

 

 

Grazie a Philippe e a Aunryz per la risonanza delle loro voci.

 

 

 

 

 

 

LA MATERIA DEI GIORNI

 

 

 

 

 

…le coincidenze spazio-temporali, oggi 19 settembre come un anno fa mi viene lo spunto di come proseguire le pubblicazioni su *PARADISE — le cesure, le soluzioni dì continuità non sono mai state il mio forte, e d’altra parte neppure le continuità a tutti i costi, piuttosto vorrei poter essere in grado di riempirli quei buchi d’esistenza, così inevitabili, di riparare quegli sfilacciamenti…..un anno fa pensavo di continuare a scrivere su *PARADISE dopo una lunga assenza con la compilazione di una nuova pagina, dal titolo PIOVE D’AUTUNNO, ma quasi subito mi rendevo conto che non era quello il modo di svoltare, e oggi, un anno più tardi, la possibilità di cambiare arriva stavolta da dentro per ispirazione di senso, di maturazione di senso come fosse una conversione di forma di vita, così #PARADISE da oggi cambia nome, può farlo perché adesso mi si è illimpidita la sua prospettiva, il suo andamento lo daranno i giorni.

 

 

 

 

 


 

 
*PARADISE era il titolo che avevo scelto per questo blog che iniziavo a compilare nel novembre del 2015, ispirato direttamente all’omonimo titolo della retrospettiva dedicata a Cy Twombly a Ca’ Pesaro di Venezia che avevo visitato nell’estate dello stesso anno. L’immagine di testata del blog era un particolare di “Camino Real” ( con riferimento all’opera omonima di Tennessee Williams ), un dipinto che faceva parte dell’ultimo ciclo di opere dell’artista.