Archives for: febbraio 2021

Nascosto

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17.II
MERCOLEDI DELLE CENERI

Mt 6,1-6.16-18
Nella cella della tua stanza
nella cella del cuore
nella cella
. . . …

 

 

 

 

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Lievito

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16.II

Mc 8, 14-21
Cristo è lievito.

 

Alla fine del giorno, si riversa ben distinta & impalpabile di luce, parola di senso nell’orecchio.

 

 

 

 

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MIRACOLI

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15.II

Mc 8, 11-13
Perché non erano fatti per venire registrati dagli uomini come s e g n i ma si compivano proprio come guarigioni compassionevoli di ciascuno di quegli uomini e di quelle donne che lo supplicavano oppressi dal m a l e.

 

Soltanto in « quest’oggi » posso iniziare a chiedere anche per me la guarigione dal dolore che mi impedisce & condiziona da tutta la vita.

 

 

 

 

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Giorno di San Valentino

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In anticipo ho dovuto mondare la zucca & cuocerla a vapore, forse chi me l’ha venduta non l’ha saputa conservare e presto ha cominciato a dare segni di marcescenza, le foglie freschissime di cavolo friulano, se avessi fatto come so io, avrei potuto conservarle più a lungo e consumarle al bisogno, ma ho dato ascolto a chi me l’ha venduto e già comincia ad appassire, perciò l’ho cucinato tutto oggi. E così ho passato il pomeriggio ad occuparmi del cibo — che nel mattino ho dormito fino a tardi — il cibo ha bisogno di cura e di tempo per diventare nutrimento davvero.

E’ un giorno di chiarissima luce dalla finestra sul cortile, e anche un paesaggio d’acque, tutto uno sgocciolìo dai tetti e uno scivolìo sonoro per le grondaie, la neve si sgela ai raggi del sole nonostante l’aria di un freddo glaciale.

Abbandoniamo la nostra stanza in orario per la Liturgia della sera, tu sei riuscito a scrivere nel pomeriggio, sulla via nel crepuscolo siamo rimasti confusi per il colore del cielo di un azzurro indiano, parla la stessa lingua di un altro azzurro, ti ho detto io, quando viene la fine della notte e di rosa si spengono le ultime stelle.

 

 

 

 

 

 

 

Davanti alla traduzione dei miei versi di poesia

 

 

 

 

 

C’è una commozione che non si può spiegare, che rimane per sempre segreta nelle pieghe dell’intimità, una vena di vita che non può vedere la luce : se potesse affiorare, se ne disseccherebbe.
Affacciarsi su un’altra lingua parlante, mentre cerca di mettere i suoi passi nelle orme lasciate dai tuoi passi nella cera fusa del senso delle cose ;
seguire la danza che improvvisa sull’orlo del rischio di fraintendere,
sul confine luminoso dell’errare,
e tu palpiti per lei, per quella lingua straniera che si avventura,
temi per lei, che non si perda nel suo slancio generoso di accogliere l’ascolto,
e infine molli la presa sulle tue parole,
accetti l’invito di scioglierti in un’altra danza,
ti lasci confondere, scivolare.

 

Philippe Aigrain traduce  C o n t r o — articolare
 

 
Cliccare QUI per la traduzione

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Lo slancio dell’amore

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11.II

LA FEDE DI UNA DONNA STRANIERA
Mc 7,24-30

 

( o la radice-Madre dell’amore ) ( la meta certa, quando il cammino spinge dal cuore )

( anche il bersaglio che non si manca : se ciò che scocca siamo noi stesse adese palpabilmente in questo nostro distare dalla Grazia, da attraversare. . . ..
Clicca su Volo lento )

 

* * *

 

« . . . ..l’altro non va mai rinchiuso in ciò che ha potuto dire o fare, ma va considerato per la PROMESSA CHE PORTA IN SÉ. »
cap.228

#FratelliTutti #PapaFrancesco

 

 

 

 

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Vita muscolare

 

 

 

 

 

La vita muscolare, la gravità di carne,
il fondo dell’intimità
tutto il sogno di  e r o s —

 

il ritorno di vita

l’immagine

la comprensione

 

 

 

 

 

 

 

Oggi rinvasi

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Un lampo di pensiero, come un barlume di ragione, s’è scheggiato dalla mente e sostavo a guardare la forma dei davanzali dopo il lavoro di un pomeriggio, nessuno me lo avrebbe permesso, se ancora perseverassi nel giogo del loro ascolto, se avessi pensato alla vita, la mia vita, come ancora vorrebbero loro, come secondo loro conviene, se si accorgessero di quello che ho fatto, dove ho messo il mio tempo oggi & la concentrazione & gli affetti, su un davanzale, ce l’ho fatta perché non si è accorto nessuno oggi di me, dove mi sono fermata — a dimorare.

Dieci minuti prima delle 6 dieci lunghi minuti di canti alla finestra per la prima volta, di merli e uccelli diversi.

 

 

 

 

 

 

 

D i m o r a r e

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Ho compreso appena sveglia, e forse grazie al mio sogno, che non si tratta di « radicare » tutte le volte che uso questa parola, ma di « dimorare ». . ….una bella svolta !
E non sono pianta, e non sono polvere o terra, almeno finché resto ancora viva, e la gravità che a volte più prepotentemente avverto dentro di me è

addensarsi di fibre
polpose
e
di sangue e
di siero,
elettricità

una lingua di carne.

Anche « striarsi » è un movimento da –parola chiave.

 

 

 

 

 

 

 

Ikebana

 

 

 

 

 

Quasi l’1 del pomeriggio, soleggiata giornata d’inverno, l’azzurro del cielo velato dal transito delle umidità, sugli alberi spogli per il sonno di gemme è tempo di gestazioni.

La nuova cura mi libera energie, fa la convalescenza più arzilla.

Il mio spirito meglio di me sa conoscermi & mi governa : di gran slancio il tempo del giorno, si risolve però in minuti spostamenti domestici per prolungate resistenze di modesta entità — quello che chiamo il mio lavoro di i k e b a n a ; che poi bisogna pure essere ispirate per riuscire a convertire tutto lo slancio che c’è con queste risorse da niente.
E sia, mi succede così.