Category: soglie

DA NOTTE A NOTTE

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Il mondo nel suo significato peggiorativo, il sistema di ingiustizia, è caratterizzato dall’atteggiamento contrario alla vita e all’uomo, [perché] omicida e menzognero.

DIZIONARIO TEOLOGICO DEL VANGELO DI GIOVANNI
di Juan Mateos, Juan Barreto
Traduzione Teodora Tosatti

 

 

Passare da notte a notte, separata dal sogno di piogge, mi slega l’ordito in bocca per consegnarmi, al risveglio, dentro a un altro tipo di levatura.

26 ott. 2023

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

RITORNO DA FEERIA

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. . . …questo risveglio di parola — che dice & da dire, non sarebbe oggi alla luce senza lo sguardo aperto, l’ascolto luminoso, il cuore dedito e attento di Sofia.

 

 

 

 

 

 

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I raccolti dell’oro
.. una riserva di luce per le giornate uggiose

 

 

 

 

 

 

INCIPIT

A Bologna il tempo settembreggia autunnale, gravido di umidità & grigiori & più caldo & più fresco… ☁️⛅ … ma sabato pomeriggio, senza uscire dalla città, siamo andati a scoprire dove porta quel sentiero semioscuro che una volta per caso abbiamo incrociato alla fine di una strada chiusa fra i condomini di periferia.

 

 

 

 

 

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«ampio e profondo, e pieno di molte cose»*

è anche il luogo dove dimora un fiume… pieni di meraviglia, esploratori casuali — o forse intrusi? noi di sera lo abbiamo visitato.

*J.R.R. Tolkien

 

 

 

 

 

 

 

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Prime le foglie.  .  .  …  danzano le foglie d’oro, una ad una scivolano nell’aria fino a toccare terra, con voce di silenzi che ci toglie il respiro.

Si aprono davanti a noi ampie radure di una bellezza che incanta, ma anche sentieri in chiaro-scuro che occhieggiano in agguato.

 

 

 

 

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Il fiume serpeggia in un letto di limi d’argilla chiara dal tatto fine e polveroso come cipria. Ma l’acqua è ovunque : dorme sonni di zolla sotto i canneti che spuntano alla radura, palpeggia di molle gravità quest’aria serena nella fatica a ogni passo.

E sull’acqua, quelle figure fatue adagiate fra i sassi e le dita di correnti?

 

 

 

 

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Il torso sbrecciato di un albero che ci introduceva al mondo di Feeria, le piume di uccelli cadute nel volo e una chioma di uomo che da tempo immemore se ne fa insegna.

 

 

 

 

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      Stormiscono le sere al vento

sopra i letti di grilli
lungo
il
fiume di correnti.

 

 

 

 

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«come il mare raccoglie il fiume di una sola moltitudine, in cui andiamo senza allontanarci, senza perderci, camminando allo stesso passo con i vivi, con i morti…»*

In questo mondo di Feeria ti sei affacciata anche tu, dolce Elena… e dove altro avrei potuto incontrarti? Certo che me lo ricordavo! Li amavi anche tu l’autunno e le brume.

*María Zambrano

 

 

 

 

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ORFEO
.. albero-lira che ha sigillato il breve giro di canto.

 

bologna, lungofiume Reno. settembre 2023

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

IL TERZO GIORNO

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

In molti sono usciti fuori da se stessi e hanno riversato come a voce viva quello che per ciascuno era più urgente da dire, da levarsi dal cuore per deporlo là, sotto gli occhi degli altri, confidando di essere accolti & creduti, confidando di offrire alla tua assenza questa memoria viva di te nella loro vita. Ho letto tutte le centinaia di messaggi, bisognava leggerli, lasciarsene toccare.

A tratti, mi assale la netta sensazione che la tua malattia & morte siano state il contrario di un incidente, che tu non le abbia subite, che tu non abbia smesso mai di sentire & pensare, d’iniziare a comprendere, d’immaginare senso & prospettiva di quanto ti stava accadendo, sempre più addentro ad esperire il cammino di vivere, fin dove non eri arrivata mai.

Se non fosse perché sei morta, morta davvero, ed io ne sono addolorata & interdetta, non faticherei in questo tempo a immaginarti ridente & invisibile, soltanto una spanna sopra la mia testa, a curarci ancora insegnando, condividendo con noi il tuo cammino verso ciò in cui tu ora sei.

19.I.2022
 

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Tempo di Natale

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Ancora tempo di Natale ancora per poche ore, ma “natalizia“ ora è per sempre la notte, non serve aggiungere più tempo per questa nuova comprensione di uno dei misteri di sempre del mio cuore

tanto fonde certe notti,
tanto lente nel divenire da es — tendersi a volte
fino a
ricoprirne il giorno

. . . …

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Notturno

 

 

 

 

 

 

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Posso ancora chiamarti Artemide stanotte sul vivaro, e risentire la tua frescura silvestre soffiarmi ai fianchi, e anche più su, fino a un passo dal cuore.

 

 

Ondeggiava piegando le ginocchia, danzando sul posto al suono che da un telefono cellulare gli entrava nella testa, si può distinguere la testa che oscilla, le braccia distese come due ali che planano nell’aria sulla piazza buia. E si sente ripetere parole a voce alta, da solo, si sente cantare in spagnolo sopra un ritmo latino.

E poi si sa, stanotte nella piazza non è solo come sembra il giovane straniero, e non è ubriaco, nè pazzo.

8.II.2020
 

 

 

 

 

Una selvaggia felicità

 

 

 

 

 

 

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Non c’è verso di svuotare l’acquaio, non si riesce a tenere la cucina pulita e in ordine mai più. Si fa da mangiare con costanza, a tutte le ore è possibile consumare una pietanza cucinata al momento.

Per fortuna mi sveglia la tua telefonata. L’una del pomeriggio, tu non approvi. Io bevo tutto il caffé nella napoletana, faccio per abitudine una colazione quasi di tipo continentale. Hai detto al telefono che fuori è una splendida giornata, è vero, fuori dalla finestra splende il sole, ma non hai detto il tormento inflitto dal vento alla grotta del cielo in cui l’azzurro non ha più ricetto, e i colpi battono forte e si sbianca la luce e m’inquietano invisibili questi corpi d’arie palpabili in corsa da cui esala inedita una selvaggia felicità.

Confusa al vento vaga pure una voce di bambina, in forma di canto piano.

Dimora nella notte una gratuità smisurata. E una incondizionata libertà che tutto accetta, tutto ama. Partire alla volta del senso con meno di questo non si può.

 
5.II.2020
 

 

 

 

 

Regine

 

 

 

 

 

Mi ritrovo stanotte sulla via dei miei pensieri ; forse perché mi sveglio tardi nel giorno, oppure per altre necessità del caso, che ignoro, io sono e so chi sono soltanto adesso

e l’esitare

e il distaccarmi lenta

e l’altrove nei gesti

 
4.II.2020
 

 

 

« Mi è tornata alla mente una vignetta che Amalia aveva fatto tempo fa, aveva disegnato una donna che diceva — Fatevi regine della vostra vita. In quel treno, in quell’alienante Milano eravamo così ” regine della nostra vita “, grazie anche al sorriso di Maria, e non ci riconoscevamo in quello che gli altri pensavano di noi. Noi eravamo noi, e loro, ” loro “. E basta. »

 

Fabrizia Ramondino, Passaggio a Trieste
Torino 2000. EINAUDI
 

 

 

 

 

Misconoscimento

 

 

 

 

 

 

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Naturale forse questo scoramento in cui si scivola al fondo della sera,

santo forse
pure questo mis — conoscimento
in
cui
si avverte intorno a sé di restare
abbandonata.

 
2.II.2020