Category: vie di fuga

Oggi rinvasi

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Un lampo di pensiero, come un barlume di ragione, s’è scheggiato dalla mente e sostavo a guardare la forma dei davanzali dopo il lavoro di un pomeriggio, nessuno me lo avrebbe permesso, se ancora perseverassi nel giogo del loro ascolto, se avessi pensato alla vita, la mia vita, come ancora vorrebbero loro, come secondo loro conviene, se si accorgessero di quello che ho fatto, dove ho messo il mio tempo oggi & la concentrazione & gli affetti, su un davanzale, ce l’ho fatta perché non si è accorto nessuno oggi di me, dove mi sono fermata — a dimorare.

Dieci minuti prima delle 6 dieci lunghi minuti di canti alla finestra per la prima volta, di merli e uccelli diversi.

 

 

 

 

 

 

 

Il giorno lo manda il dio

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Un vivere mesto, oggi, intrappolato — da cosa, da chi ? Il giorno che ha mandato il dio ha giocato a dadi oggi con i miei sforzi d’integrità di tutta la vita ; ha provato a scommettere tutte le solitudini di questo abbandono per la facilità dei sorrisi degli altri.

 

 

 

 

 

La mano irata di un dio

 

 

 

 

 

Tutto quanto doveva essere necessario si è ritrovato pronto al richiamo — pronta la piega nello scatto, la meta ferma e sicura. Tutto era stato pronto, e annunciato già in certe stagnazioni d’arie agli alvei del respiro.

Non è l’urlo soltanto al tatto della ferita, la cecità violenta in uno slancio di follia… La mano irata di un dio fa sempre giusto il discrimine fra il bene e il male, in un momento durevole, che vale l’eterno.

La mano irata di un dio accarezza contropelo ; poi, si fa il silenzio immobile come nell’etere sereno un deserto splendore.

 

 

 

 

 

Scriverlo

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Come se fosse una conversazione familiare, quotidiana, di fretta come se si potesse sbrigativamente rimandare a più tardi in una condizione di calma e domestica intimità ; salvo poi ringraziare del pensiero prima di chiudere la telefonata. Segno che la rottura, e la distanza che in questa s’allunga, è solo un dato di fatto come un altro invece dell’elemento più stringente nella storia della tua vita…..solo una specie di sottofondo di pensiero che non è stato pensato veramente mai.

Parole che « compilano » un dire disinvolto intorno al motivo della telefonata, e intanto lo slancio incondizionato dell’ascolto si raggrinzisce e si arena nel buio telefonico, come l’ondata di gelo alla finestra nell’aria della sera, poco lontano da qua sulle braccia degli alberi spogli.

Perché scriverlo, non so ; perché sempre si scrive all’incomparabile incomprensione di qualcuno, chiedendo in questo il mondo a testimone. Così, anch’io.

 

 

 

 

 

Familiari estinzioni

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” Tieste è colpevole, ma anche i suoi figli lo sono. Ed è giusto che siano puniti anche per quella metà di colpa altrui di cui non sono stati capaci di liberarsi. “

P.P.P.

 

 

Se la violenza del potere dei padri è il principio di quella colpa per la quale i figli saranno poi destinati a pagare il fio, l’aver ceduto alle più comode sorti da parte di quel potere popolare patriarcale in cambio di identità e storia è all’origine di tanta degradazione morale e indigenza spirituale in cui versano le nostre vite.

E l’indifferenza, e la rimozione in atto della coscienza sia da parte dei padri che dei figli fanno questi nostri giorni ancora più tragici.

E noi da sempre le più colpevoli, le più infelici e le peggio punite; per non saper rigettare lontano quella parte di colpa, per non riuscire a vedere la lotta necessaria a spezzare il giogo di tanta malevole eredità.

rosaturca

 

Pensieri seguiti al più recente ascolto del testo I Giovani Infelici, di Pier Paolo Pasolini. Gennaio 1975, inedito.

 

I GIOVANI INFELICI – pdf