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RITORNO DA FEERIA

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. . . …questo risveglio di parola — che dice & da dire, non sarebbe oggi alla luce senza lo sguardo aperto, l’ascolto luminoso, il cuore dedito e attento di Sofia.

 

 

 

 

 

 

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I raccolti dell’oro
.. una riserva di luce per le giornate uggiose

 

 

 

 

 

 

INCIPIT

A Bologna il tempo settembreggia autunnale, gravido di umidità & grigiori & più caldo & più fresco… ☁️⛅ … ma sabato pomeriggio, senza uscire dalla città, siamo andati a scoprire dove porta quel sentiero semioscuro che una volta per caso abbiamo incrociato alla fine di una strada chiusa fra i condomini di periferia.

 

 

 

 

 

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«ampio e profondo, e pieno di molte cose»*

è anche il luogo dove dimora un fiume… pieni di meraviglia, esploratori casuali — o forse intrusi? noi di sera lo abbiamo visitato.

*J.R.R. Tolkien

 

 

 

 

 

 

 

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Prime le foglie.  .  .  …  danzano le foglie d’oro, una ad una scivolano nell’aria fino a toccare terra, con voce di silenzi che ci toglie il respiro.

Si aprono davanti a noi ampie radure di una bellezza che incanta, ma anche sentieri in chiaro-scuro che occhieggiano in agguato.

 

 

 

 

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Il fiume serpeggia in un letto di limi d’argilla chiara dal tatto fine e polveroso come cipria. Ma l’acqua è ovunque : dorme sonni di zolla sotto i canneti che spuntano alla radura, palpeggia di molle gravità quest’aria serena nella fatica a ogni passo.

E sull’acqua, quelle figure fatue adagiate fra i sassi e le dita di correnti?

 

 

 

 

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Il torso sbrecciato di un albero che ci introduceva al mondo di Feeria, le piume di uccelli cadute nel volo e una chioma di uomo che da tempo immemore se ne fa insegna.

 

 

 

 

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      Stormiscono le sere al vento

sopra i letti di grilli
lungo
il
fiume di correnti.

 

 

 

 

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«come il mare raccoglie il fiume di una sola moltitudine, in cui andiamo senza allontanarci, senza perderci, camminando allo stesso passo con i vivi, con i morti…»*

In questo mondo di Feeria ti sei affacciata anche tu, dolce Elena… e dove altro avrei potuto incontrarti? Certo che me lo ricordavo! Li amavi anche tu l’autunno e le brume.

*María Zambrano

 

 

 

 

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ORFEO
.. albero-lira che ha sigillato il breve giro di canto.

 

bologna, lungofiume Reno. settembre 2023

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Amo uscire nella sera

 

 

 

 

 

 

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Via degli orefici, nel cuore della città antica, fra le due torri che affacciano sul decumano massimo e l’area del mercato medievale. L’aria corre leggera e fresca, gli alberi in incipiente fioritura. Amo uscire di casa da sola nella sera poco prima dell’ora di cena, mentre piuttosto si rincasa io cammino controcorrente, faccio un giro fino nei dintorni della piazza Maggiore, appena in tempo per comprare il pane e forse qualcos’altro da aggiungere alla nostra cena che ho cucinato prima di uscire.

Fuori dal Mercato di Mezzo una donna mi intercetta con lo sguardo, mi ha guardata con un lampo negli occhi come se mi riconoscesse – sarà per il basco e il lungo cappotto nero, tenuta da outsider ormai… – mi viene incontro sorridendo, mi dice di essere francese, insieme alla figlia e al marito stanno cercando un posto dove mangiare spaghetti alla bolognese — Non spaghetti, dico io, ma tagliatelle alla bolognese ! E li accompagno sotto le due torri nel posto migliore che c’è. Lungo il breve tragitto la donna francese ed io conversiamo in italiano, il marito mi cammina alle spalle con passettini a causa del poco spazio fra noi e della sua mole gigantesca rispetto alla mia.

Rimango per un poco sotto le torri, le spalle appoggiate al pilastro del portico, fra via Rizzoli e piazza della Mercanzia, un numero considerevole di auto passa di qua nonostante l’ingresso a traffico limitato, l’aria non è delle più respirabili…ma come staccarsi dall’incanto di questa pietra manufatta e tuttavia pur sempre selvaggia nella sua grana, nel suo adombrarsi di bruno, di questo spazio architetto e nello stesso tempo da forra di collina, e tutto mentre si sfuma nell’oscurità fino quasi a scomparire dalla vista ( i francesi non si erano accorti delle torri ) .

Amo uscire la sera prima di cena, quando è già tardi, troppo tardi per andare dovunque, e ancora troppo presto per la notte e la sua liberata gratuità.

11.II.2020
 

 

 

 

 

L’itinerario

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Quarantott’ore senza riuscire a dormire, e poi …

 

 

 

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Via San Petronio Vecchio

 

 

 

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Via San Petronio Vecchio

 

 

 

 

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Piazza Santo Stefano

 

 

 

 

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Piazza Santo Stefano

 

 

 

 

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Piazza Santo Stefano

 

 

 

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Piazza Santo Stefano

 

 

 

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La torre degli Asinelli

 

 

 

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Via Caprarie

 

 

 

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Sotto il voltone del podestà

 

 

 

 

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La fontana del Nettuno

 

 

 

 

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Sotto il voltone del podestà

 

 

 

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L’albero di Natale all’ingresso di Sala Borsa

 

 

 

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Piazza Galvani
 

 

 

 

 

 

Bologna del disamore

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Per l’ufficio postale, cinque minuti a piedi. E ritorno.

 

 

 

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Via San Petronio Vecchio

 

 

 

 

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Strada Maggiore

 

 

 

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Strada Maggiore

 

 

 

 

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Strada Maggiore

 

 

 

 

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Via Fondazza

 

 

 

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Via Fondazza

 

 

 

 

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Via Fondazza

 

 

 

 

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Via San Petronio Vecchio