IL TERZO GIORNO

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

In molti sono usciti fuori da se stessi e hanno riversato come a voce viva quello che per ciascuno era più urgente da dire, da levarsi dal cuore per deporlo là, sotto gli occhi degli altri, confidando di essere accolti & creduti, confidando di offrire alla tua assenza questa memoria viva di te nella loro vita. Ho letto tutte le centinaia di messaggi, bisognava leggerli, lasciarsene toccare.

A tratti, mi assale la netta sensazione che la tua malattia & morte siano state il contrario di un incidente, che tu non le abbia subite, che tu non abbia smesso mai di sentire & pensare, d’iniziare a comprendere, d’immaginare senso & prospettiva di quanto ti stava accadendo, sempre più addentro ad esperire il cammino di vivere, fin dove non eri arrivata mai.

Se non fosse perché sei morta, morta davvero, ed io ne sono addolorata & interdetta, non faticherei in questo tempo a immaginarti ridente & invisibile, soltanto una spanna sopra la mia testa, a curarci ancora insegnando, condividendo con noi il tuo cammino verso ciò in cui tu ora sei.

19.I.2022
 

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