Nella corrente

 

 

 
E sorseggio una tazza di caffè americano alle 5 della sera, alla luce della lampada sul tavolo nella stanza che galleggia fra le ombre dell’ora solare e le note suonate al pianoforte e sono voci di zampilli d’acque di sorgenti. . . ….

( Arturo Benedetti Michelangeli, Piano Concerto K450, Mozart )

 

 

 

 

 

 

E’ mezzanotte, fra i palmi delle mani e la punta delle dita il buio caldo & umido fra mento e fronte del mio alitare sulla faccia che mi copro con le mani che odorano di spezie e vegetali che ho lavorato per il nostro pasto della sera. Ho pensato davanti all’acquaio che l’oggi di questo giorno per tutto il tempo è stato insinuato nel senso molle del suo ritmo slegato, una giornata che ha solcato sì le sue acque protetta dai buoni venti che hanno fatto sicura la sua rotta sconosciuta, e tuttavia sempre lambita dal pericolo di disfarsi ad ogni ondulazione di corrente, di fallire per ogni inclinato abbandono alla premura di un inedito costante che pure richiama sommessamente e vuole spazio liberato per sé, per poter avvenire.

9.XI

 

 

 

 

 

 

 

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