Affido

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17.III

Nella notte, mi sono addormentata riuscendo a mantenere svuotata la mente da pensieri, da immaginazioni di pensiero, mi sono trattenuta davanti alla Parola con la mia incapacità di comprenderla, in attesa di poterla ascoltare, ho pensato — l’unica cosa che ho pensato — che proprio quell’incomprensione era già senso di Parola, già stava parlando l’Altro da me, ciò che non mi assomiglia, che non riconosco, davanti al quale ‹‹Io›› chiude i suoi occhi e in silenzio si affida.

Gv 5, 17-30

 

 

 

 

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