« COME NON DETTO »

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L’insofferenza mi opprime. Ma insistere potrebbe soltanto alimentare fraintendimenti e suscitare un rifiuto e sentimenti di difesa.

Si fa fatica a coltivare c o n f i d e n z a — che poi sarebbe tutto quello che serve, un rapporto di reciproca fiducia in cui poter dimorare nell’attesa che un’incrinatura, una crepa, una cedevolezza in qualche punto di questa resistenza possano offrire l’occasione & il fianco per tentare lo schiudersi di un’apertura.

Al di fuori di questo, si rimane in un sospeso « come non detto ».

Che cosa fare del silenzio in cui mi lasciano gli altri ?

 

 

 

 

 

 

 

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