( cliccare sull’immagine per ingrandire )
— Nei giardini le ortensie come potrebbero fiorire senza un po’ d’acqua…..ci sarebbe qualcuno che possa pensarci, qualcuno che le prenda a cuore ?
In piazza Cavour un’armonia prolungata di suono di campane riecheggia nel calore compatto estivo dell’aria come fosse un corpo fisico palpabile che ci abbracci. E dopo il suono, un poco più in alto del fragore di motori del traffico stradale un po’ più su ondeggia l’eco di quel suono — e se fossi io a prolungarlo nel pensiero appoggiandomi all’aria densa oltre i cornicioni fioriti di pietra ?
E poi di nuovo riprende davvero lo scampanio possente dei bronzi. Potrebbe essere da San Petronio ? Oppure da San Domenico ? I giardini stanno nel mezzo.
E ancora una volta rintoccano le campane a un ritmo che pare inseguire se stesso — e se fossero i campanili delle due chiese vicine a intonare questo reciproco chiamarsi e rispondersi come dall’interno di una inscindibile dualità che si tenda e si ricomponga per ogni battito di questo adunarsi ?
Sono passate le otto della sera.